Giorgio De Cesario: arte, materismo, solipsismo e colore immaginifico.
Arte e creatività nei volti in rilievo, tesi nella contemplazione del mondo circostante.
Materismo e solipsismo nei corpi flessuosi, quasi felini, forse in attesa di essere fotografati dall’occhio della mente di chi li guarda, il tutto su uno sfondo decorato dove il cromatismo delle colorazioni assume nuove sfumature ed intensità inquietanti.
Questa è l’arte di Giorgio De Cesario, un’espressione nuova eppure antica se consideriamo i particolari, la nettezza dei tratti, lo studio del colore.
L’estro dei volti in rilievo e i giochi cromatici, sottolineano un originale, distintivo ed esclusivo materismo e solipsismo nei soggetti delle tele che non è solo di origine filosofica, come ad esempio in “Sacro e profano” e “Paura di Vivere”, ma molto spesso riguarda temi e problemi di attualità come ne “La Depressa”, “Gli Extracomunitari”, “La Cometa di Halley”.
Filosofia e realtà che si compenetrano, che parlano a chi osserva e nello stesso tempo lo lasciano libero di interpretare, di fantasticare, di perdersi in pensieri da tanto tempo persi di vista per ritrovare infine se stessi nella mente, nel corpo e nell’anima.