Nato a Cutrofiano il 12/10/1953, ha allestito mostre personali e collettive.
Pittore autodidatta, ha iniziato a dipingere all’età di 26 anni e le sue opere sono presenti in collezioni private in Italia e all’estero.
E’ presente sul catalogo ufficiale dell’arte contemporanea italiana “TOP ARTS”1992/94
Percorsi d’Arte 1993
Agenda artistica EUROPEA 1994
Guida artistica “ARTE NOVA”1996
La pittura, la scultura e la grafica in Italia.1998/99
Artecultura 1999
that’s Art 1999
Arte Italiana dal novecento ad oggi 2000
Dizionario Enciclopedico Internazionale D’Arte Moderna e Contemporanea 2000/2001
Artisti contemporanei :profili & quotazioni 2001
“Senza Titolo ” periodico di informazione d’arte e cultura 2001
e su altri giornali e riviste d’arte.
Opere in permanenza presso Elisir ART GALLERY Mola di Bari
Giudizi critici
In Santoro scopriamo un pittore di autentico valore, cantore di umili presenze, che sa domandarsi e agire sul perché delle cose e dei fatti con disinvolta coscienza critica. L’artista in tal senso, si sofferma piacevolmente su immagini di un paesaggio, a metà fra reale e immaginario, reale nella sua fisicità, immaginario nel colore sempre denso, vivo e pregnante di umori propri dell’autore. Colore nel quale vanno ricercati i motivi espressivi dell’artista, sempre attento e vigile nell’uso dei toni e degli accostamenti arditi, ma mai dissonanti…..
N. Cesari
Enrico Santoro innamorato della sua terra ha fissato nelle sue tele l’incanto dei paesaggi salentini facendo trasparire il forte e sempre vivo soffrire dell’uomo del sud, con i suoi patemi d’animo, con le sue gelosie, con il suo coraggio e con il suo temperamento coriaceo al pari del tronco degli alberi di ulivo così perfettamente impressionanti……..
G. Tommasi
La pittura di Enrico Santoro unisce la felice immediatezza del ragazzo che proietta attraverso il colore la gioia di ritrarre le cose e l’esperienza dell’adulto che sa quelle cose passate per sempre ed irripetibili. Da questo deriva l’atmosfera di sogno e di nostalgia che pervade le sue opere.
M.Ciolli
Santoro nei suoi paesaggi solari che ricordano le calde estati meridionali, vuole farci scoprire le luci e i colori della terra terra salentina. Con l’immediatezza e la semplicità, legge e reinterpreta attraverso i ricordi la sua terra. Una terra calda come si è detto, asciutta, arida, dura. I cui frutti non possono essere che piante forti e resistenti e spinose come il fico d’india il cui frutto è però rosso e dolce proprio come la pittura di E. Santoro anch’essa spontanea e semplice, dura e dolce allo stesso tempo.
D. Donno